...
“LA BEATA DANNATA COMPAGNIA”, canzone inedita scritta da Paola Ceretta e Cristian Rocco , tratta dal nuovo lavoro discografico dell’instancabile e creativo trio bresciano dedicata a Enzo Jannacci e Giorgio Gaber.
I due grandi cantautori, uno con lo smagliante sorriso, l’altro con l’indimenticabile cappello nero, si incontrano idealmente in paradiso nuovamente per cantare insieme, con sublime ironia, da una terrazza di luce. Un sentito omaggio ad un cantautorato intelligente, ironico e musicalmente ardito, che ha contribuito ad influenzare la produzione musicale del prossimo disco dell’Ensamble dal titolo “Intrigo di Venere”, fortemente imperniato sul mondo femminile con modalità e sentimenti visti alla luce del terzo millennio , storie vere, raccolte in due anni di concerti “live” e che verrà presentato integralmente nel mese di marzo 2015. Il brano ha riscosso un apprezzamento notevole che si è espresso in fragoroso applauso finale. Testo: La beata dannata compagnia (sol+) di Paola Ceretta e Cristian Rocco ed. Retropalco12/22/2014 Mi son trovato come non ricordo
In uno spazio illuminato a giorno Mi sento ancora tutto ribaltato Ma dentro il cuore sono in pace col creato E mentre sto chiedendo ancora come Mi viene incontro uno smilzo cappellone Con un sorriso grande ed abbagliante Me lo ricordo , faceva il cantante “Ueh Enzo, non offendere , cantante sarai te Ed anche musicista , …..eccelso dottore” “Dai Giorgio, ofendes minga per piasè, e dimmi, cosa ci fai qui mio caro attore?” Che tutti pensan tu sia deceduto E invece ti ritrovo qui con me seduto Su sto terrazzo illuminato al sole Che non ne esiste un altro bello uguale Mio caro Enzo ti stavo aspettando Che sul terrazzo mi sto un po’ annoiando Qui tutto fila sì beatamente E la giustizia qui funziona veramente Quel che mi manca però proprio tanto È una cantata vera in compagnia Chitarra e piano ti ho già preparato E i nostri amici son laggiù in fondo alla via… Rit L’Armando canta come dentro al bar La fisarmonica la suonerà Veronica Il clacson forte la Torpedo squillerà Ed il “barbun” cui scarp del tennis il tempo ci terrà E se il Cerutti col Riccado stonerà Il palo dell’ortica sifola l’armonica La Margherita ci sorprenderà Facendo i cori ai tipi di Barbera e Champagne A squarciagola le abbiam cantate tutte Il puli puli, “Ho visto un re” e “Porta romana” C’erano tutti i nostri personaggi Che con you tube li puoi trovare oggi E certo proprio non avrei pensato Di ritrovarli tutti quanti dal Beato Che sapevamo fossero dannati Solo perché usati sfruttati e maltrattati E allora sai cosa ti dico Enzo, Che di cantare io non sono stanco E raccontarli ha fatto bene al mondo O solo a loro, non me ne so rendere conto Ma Quel che manca quando arriva sera La voce di chi ho amato una vita intera Aggiungeremo anche la batteria che i nostri amici son laggiù in fondo alla via Rit |